LISTEN TO MY HEART …

( Alone )

di Ellen


Era Taishō,1
Regione del Kantō.2

La famiglia Shimamura era una delle più ricche e potenti della regione del Kantō, temuta e rispettata dalle altre famiglie nobili, governava con giustizia ed equità ed era molto amata dai suoi sudditi. Dominava su gran parte della regione e i campi dei suoi abitanti erano tra i più rigogliosi, grazie al loro signore che li aiutava sempre, con ogni mezzo, perché :“Se i miei sudditi sono felici, loro mi saranno fedeli! E ricordati figlio mio, quando tu diventerai mio successore, dovrai essere un uomo giusto e amare il tuo popolo come la tua famiglia, se vorrai che loro ti rispettino e ti seguano!”. Questo è quello che ripeteva in ogni momento a suo figlio Joe, unico erede della casata.

Purtroppo però, arrivò un brutto giorno in cui venne a mancare il capofamiglia e tutta la regione cadde in lutto …
Per giorni, si susseguirono pellegrinaggi da parte di signori e contadini per porre le loro condoglianze  all’unico erede della famiglia, il giovane Joe, un ragazzo dall’animo ascetico e molto riservato.

 

-Mio Signore … sono passati ormai molti mesi dalla morte del suo venerabile padre … E’ necessario che venga risolta quella questione … -
-Tanaka … tu non fai altro che parlarmi di doveri e compiti … ogni giorno !… non ho potuto neanche piangere la morte di mio padre perché, prima di tutto, dovevo pensare a risolvere doveri e compiti !… -
-Mio Signore … sa bene che suo padre vorrebbe questo … che non si perdesse nel suo ricordo, ma che reagisse e pensasse al bene del suo casato … -
-Lo so!Non hai bisogno che me lo ricordi !… Conoscevo molto bene mio padre e so cosa avrebbe voluto che facessi … -
-E allora, lo faccia! Questa situazione sta minando il buon nome degli Shimamura … -
-Cosa vuoi dire? Che intendi per minare il nostro buon nome?Chi ha osato solo pensarlo?- il ragazzo si alterò visibilmente.
- Il capofamiglia Yamada … è molto furioso che non sia ancora stato mantenuto l’impegno preso da suo padre, quando ancora era in vita … -
-Gli Yamada? … proprio loro? E con quale coraggio dicono questo? Se la loro famiglia ha un terreno su cui abitare, è solo grazie a mio padre che li ha graziati e li ha aiutati finanziariamente!- Joe si infuriò e i suoi occhi si strinsero fino a diventare due sottili fessure.
- Mio Signore … una promessa di matrimonio è una cosa molto seria …. Lei  non si può esimere dal rispettarla … -
Il ragazzo si irrigidì  e il suo volto mutò di espressione al ricordo di quella promessa, che lo turbava nel profondo dell’animo .
-Tanaka … non ho mai detto che non la rispetterò … è solo che è ancora troppo presto … -
Un rumore nel cortile attrasse la loro attenzione  e subito dopo comparve una figura vestita tutta di nero.
-Mio Signore … -
-Jet! Sei finalmente tornato!Hai notizie dei confini ad est?-
-Sì, Signore!I nostri soldati stanno tenendo tutto sotto controllo. I disordini che si sono creati tra gli Inoue e i Sato, a est , non ci stanno creando problemi.-
-Tanaka … lasciaci soli … devo parlare con Jet di alcune questioni importanti…-
-Certo … mio Signore … - l’anziano uomo si ritirò con disappunto e borbottò contrariato, qualcosa, mentre usciva.

-Il vecchio Tanaka ti stava tediando? O cosa? Mi sembri turbato e infastidito…-
-Non fa altro che ricordarmi dell’impegno con gli Yamada … -
-Il matrimonio … giusto! Sposati!Quale è il problema?- disse sorridendogli con complicità.
-Ogni tanto ti dimentichi come appellarti al tuo Signore … - gli rammentò Joe.
-Ogni tanto  … il mio Signore si dimentica che siamo cresciuti assieme … e che è stato lui a darmi il mio soprannome … Jet … perché ero sempre più veloce di lui … - rise ironico.
-Difficile dimenticare che in ogni cosa che facessimo tu finivi prima di me  …!-
-Non scherziamo! …. Con le signore non sono così veloce!- continuò a ridere
-Sei il solito lussurioso … -
-Lussuria … è una parola che mi è sempre piaciuta molto … Dovresti saperlo! – rise divertito a guardare la faccia contrariata dell’amico.
- E ne vai anche fiero!- scosse la testa con disappunto.
-E tu … verginello? Quando avresti intenzione di superare le tue ansie da prestazione?-
-Jet … modera i termini … tu sai che io … - si strinse nelle spalle.
-Sì, che tu vuoi farti monaco … e che non hai mai avuto coraggio di dirlo a tuo padre! -
Lo guardò di sbieco e se non fosse stato perché era il suo migliore amico, probabilmente lo avrebbe condannato a morte.
-Smettila di dire sciocchezze … non ho mai pensato di diventare un monaco!-
- Ah … no? E’ per questo che sei scappato quando tuo padre ti ha portato con sé nella casa delle geiko3?… - scoppiò a ridere. – Avrei tanto voluto esserci! E vedere la faccia di tuo padre!-
-Non sono scappato … è solo che non mi piacciono certi ambienti … - arrossì.
-Ovvio … ma certi istinti dovresti averli … e considerando come le donne ti bramano … non dovresti fare molta fatica a soddisfarli … - alluse sorridendogli.
-Jet … torna ai tuoi doveri e smettila di parlare di cose inutili!- il ragazzo sembrava infastidito  e urtato da quel discorso …


-Ho visto la tua promessa sposa … la signorina Mayumi Yamada … bella ragazza … molto attraente e sinuosa … ti invidio! O meglio … ti invidierò quando dormirai con lei … - disse ridendo e poi svanì nello stesso modo in cui era arrivato.

 

Joe doveva ancora superare il trauma della perdita del padre, la sua morte era stata così improvvisa che non era riuscito a farsene una ragione … lo aveva visto spirare sotto i suoi occhi in pochi giorni … ricordava bene quelle lunghe giornate di pioggia in cui si era consumata l’agonia del padre … una terribile febbre alta lo aveva colto , facendolo prima delirare e poi perdere completamente conoscenza , fino al suo ultimo respiro … Non era tornato cosciente e lui non aveva potuto neanche parlarci un’ultima volta … non aveva potuto sentire la sua voce che  pronunciava il suo nome …
Si sentiva come se gli avessero strappato qualcosa dalle mani … era una sensazione così dolorosa , che gli provocava un forte senso di vuoto e smarrimento … ma in memoria del padre avrebbe fatto quello che lui avrebbe voluto, ovvero sposare la prima figlia degli Yamada: si sarebbe fatto forza e avrebbe superato i suoi timori …
L’assenza della madre lo aveva reso molto diffidente verso le donne … Aveva solo ricordi sfuocati di lei : lo aveva abbandonato quando aveva solo pochi anni e il padre aveva preferito crescerlo da solo, senza risposarsi … Il genitore non gli aveva mai rivelato il reale motivo dell’abbandono, ma lui la scoprì, ascoltando di nascosto un discorso tra lui e Tanaka, in cui rivelò al suo braccio destro, il motivo per cui Michelle li aveva abbandonati … Quel mondo era troppo diverso dal suo e lei non riusciva ad accettarlo … Il paese, da dove proveniva lei, era un posto più libero e permissivo, con meno catene e meno tradizioni rigide, rispetto a quelle che vigevano in Giappone. Lì, le donne potevano esprimersi liberamente ed essere servite e riverite, soddisfatti tutti i loro capricci e divertirsi, uscendo o intrattenendosi al bar con le amiche. Sua madre aveva abbandonato lui e il padre per questo …  per un mondo di leggerezza e superficialità.
A questa scoperta, Joe si fece un’idea tutta sua di come potevano essere la mente e il cuore di una donna e non si preoccupò di smentire la sua opinione, si ritirò semplicemente in sé stesso, non volendo confondersi con quegli esseri così frivoli e poco affidabili.

Passarono alcuni giorni e Joe si decise ad incontrare la sua promessa sposa : era scettico e non era convinto che quella promessa fosse giusta … E soprattutto, non capiva perché il padre gli avesse imposto quel matrimonio! … Forse, pensò, che … si era semplicemente arreso al suo comportamento: forse suo padre aveva rinunciato al fatto che lui si innamorasse e aveva scelto per lui la donna che reputava più consona al suo carattere … Ma, cercò di farsene una ragione e di accettare, anche se a malincuore, di sposarsi con l’erede degli Yamada.

La ragazza era molto bella e lui ne rimase subito colpito , aveva una bellezza fuori dal comune e tutto quello che si diceva su di lei e la sua grazia era tutto fondato. Tutto, di lei, era aggraziato e affascinante, emanava un alone di dolcezza e sensualità che faceva tremare le sue gambe e lo incantava come un bambino davanti alla neve che cade.
I due futuri sposi presero il tè assieme, scambiando alcune parole in presenza dei loro servitori e Joe rimase molto colpito dai modi e dalla cultura della ragazza … Conosceva perfettamente tutte le regole di galateo e tutte quelle cose che erano consone ad una signora giapponese …

I giorni passarono e  i due continuavano a vedersi per conoscersi in previsione del matrimonio : facevano lunghe passeggiate tra i giardini degli Shimamura parlando dei preparativi del matrimonio e di quello che lei avrebbe gradito portare con sé dalla casa paterna.
Parlando con la futura consorte, Joe notò che, oltre quel limite,  lei non riusciva ad andare … si fermava a quello che doveva sapere una donna per gestire una casa come la loro e come si doveva comportare come futura moglie di un signore come lui, ma … se provava ad accennare a qualcosa che differisse da questo o provava a chiederle un opinione, lei sorrideva e rispondeva semplicemente che lei condivideva la stessa opinione del suo signore e futuro marito…

-Mio Signore … noto che ultimamente passa molto tempo con la sua futura sposa … - Jet sorrise in modo sornione.
-Non mi piacciono queste allusioni … - bofonchiò.
-Quali allusioni? Non ho detto nulla di sconveniente, mio Signore … - lo prese in giro.
-So bene cosa passa per la tua mente perversa … -
-Ma lei, mi lusinga dicendomi che la mia mente è perversa …. !- disse scoppiando a ridere mentre si versava del sakè. -Su! Festeggiamo in onore della tua prima notte di nozze!- alzò il bicchiere in aria e poi lo mandò giù tutto d’un sorso. - Non sai quanto mi piacerebbe esserci, per vedere la tua faccia!- rise -Ma hai almeno un’idea di come sia fatto il corpo di una donna? Quando io e gli altri andavamo a sbirciare le ragazze, mentre facevano il bagno, tu non venivi mai!Comunque … se hai bisogno, chiedi pure! Ti posso dare dei buoni consigli...- gli ammiccò con l’occhio, mentre Joe lo guardava dubbioso.
Dopo una lunga risata nei confronti dell’amico,  Jet gli si rivolse semiseriamente …
-Mio  Signore … stavo dimenticandomi di dirle una cosa importante … -
-Cosa?- chiese scettico Joe.
-Che ho il regalo perfetto per la sua futura moglie!-
-Un regalo?-
-Più o meno … -
-Spiegati.- intimò infastidito Joe.
-Oggi, abbiamo trovato svenuta,  lungo la spiaggia della baia, una giovane donna occidentale … dai capelli color oro e dagli occhi azzurri come il cielo … e pensavo che, sarebbe perfetta come dama di compagnia per la tua futura signora … sarebbe una rarità! Gliela invidierebbero tutti!-
-Una donna occidentale? E cosa ci faceva qui?- chiese improvvisamente interessato dalla notizia.
-Credo che l’abbia portata il mare … -
-Si sa da dove proviene?-
Jet piegò le labbra in un ghigno … - Sembri interessato … -
-Voglio solo capire da dove proviene e come ha fatto ad arrivare qui … - puntualizzò.
-Calmati … chiedilo a lei domani … ora si trova nelle stanze della servitù … Comunque, c’è una cosa che mi ha colpito parecchio … anche se male, ma parla la nostra lingua … -
-La nostra lingua? Ma sei sicuro che sia straniera?- la sua curiosità aumentava ad ogni notizia in più che gli forniva l’amico.
-Ti ho già detto di rilassarti … chiediglielo tu stesso domani … Io l’ho semplicemente affidata alle cure delle tue cameriere … Anche se … per un momento … ho avuto il desiderio di portarla nelle mie stanze … -
-Smettila di dire sciocchezze!Domani, appena possibile, portala da me!- disse con voce ansiosa e agitata allo stesso tempo.

Joe non riuscì a chiudere occhio quella notte … l’idea di parlare con quella donna lo turbava molto: lo faceva pensare a sua madre e al suo abbandono del tetto coniugale …

Stava prendendo un tè nella stanza padronale , che dava sul giardino, quando Jet si presentò con la ragazza … Il giovane signore rimase senza parole : non aveva mai visto una donna occidentale e la sua bellezza lo lasciò ammutolito … qualcosa in lei lo rapiva totalmente … i suoi occhi così azzurri e diversi dai loro … i suoi lineamenti così dolci e delicati … la sua bocca così carnosa e rossa … e quei capelli che sembravano fili d’oro …
-Mio Signore … questa è la donna che abbiamo ritrovato ieri, nella baia  … come mi aveva chiesto, l’ho condotta subito da lei … -
Joe esitò un attimo, ancora rapito da quella visione così diafana:  
-Va bene … ora puoi andare … lasciaci soli … voglio parlare solo con lei … - era così distratto dalla presenza della ragazza che si dimenticò totalmente come appellarsi a Jet, sfuggendogli un tono colloquiale.

-Ma mio Signore … -  protestò, perplesso, di fronte a quella strana richiesta e al suo tono …
-Vai, è un ordine.- rispose deciso e inflessibile.
Jet abbassò la testa in senso di affermazione, ma prima di andarsene lo guardò negli occhi, chiedendosi il motivo di quel suo insolito comportamento.

-Come si chiama?-
-Il mio nome è Françoise , mio Signore … - rispose gentilmente con un accentò strano.
-Da dove viene? E come fa a conoscere la nostra lingua?- non riusciva a distogliere lo sguardo da lei … era come ipnotizzato dalla sua bellezza!
-Dalla Francia, mio Signore. Conosco la vostra lingua perché sono stata ospite, per alcuni mesi, dal Signore di Shimizu, nel Tōhoku4, mio Signore.-
-Ospite degli Shimizu?-
-Sì, mio Signore … Ero stata gentilmente  ospitata dalla loro famiglia, perché il loro Signore è un amico di mio padre … -
-Un amico … spiegati meglio donna … - ogni parola che usciva dalla sua bocca lo ammaliava, non riusciva a capirne la ragione, ma ne era totalmente soggiogato .
-Anni fa, mio padre entrò in affari con il Signore della loro casata … e poi , in seguito, ne divenne amico intimo e … -
-E? Perché tu eri qui?- gli sfuggì, involontariamente, un tono informale.
-Per un viaggio di piacere … - abbassò lo sguardo mestamente – Avevo chiesto a mio padre , per il mio sedicesimo compleanno, di regalarmi un viaggio nella vostra terra … perché , mi affascinavano molto i suoi racconti , quando era di ritorno da uno dei suoi viaggi di lavoro in questo straordinario paese … -
-E vi ha inviato da sola fino a qui? Una donna sola !… - la sua voce assunse dei toni contrariati.
-Non ero sola, mio Signore … ero con le mie dame di compagnia e con i miei servitori! Eravamo su una nave di rientro in Francia … eravamo partiti da alcuni giorni e una terribile tempesta ci ha colti lungo le vostre coste … un onda enorme ha colpito la nave su cui viaggiavamo e  … credo di essere l’unica superstite … - la ragazza scoppiò a piangere e Joe ebbe un sussulto, sentì una stretta al cuore a vederla in quello stato … 
-Potrai rimanere qui, per ora … Vedremo di rintracciare il capofamiglia degli Shimizu, per avere conferma di quello che hai raccontato e se è così, vedremo di aiutarti a tornare a casa … fino a quel momento sarai mia … ospite … - ebbe un attimo di esitazione, ripensando a Jet , che gli aveva suggerito di trattarla come una serva … -Ora puoi andare … ti farò preparare degli alloggi, in una delle stanze più lontane della casa … In questo periodo, ho degli affari molto importanti da svolgere, per cui non voglio avere intralci … - al di là delle regole del galateo,  Joe pensò che quella decisione fosse la migliore anche per sé … la presenza di quella ragazza lo turbava emotivamente, ma non solo … lo destabilizzava in modo sconvolgente : per l’ennesima volta, aveva usato un tono colloquiale nel rivolgersi a lei …


-Mio Signore … la ringrazio dell’ ospitalità e dell’ immensa generosità verso una perfetta sconosciuta come me … - lo ringraziò con un filo di voce, ancora spezzata dal pianto,e infine si ritirò mestamente da lui .

-Perché ti sei comportato così? Perché mi hai mandato via?- Jet sembrava arrabbiato e infastidito …
-Volevo parlare solo con lei.- spiegò semplicemente.
-Perché? Io sono tuo amico e tuo fidato servitore … cosa avevi da nascondermi?-
-Nulla! E non permetterti di trattarmi così !Sono sempre il tuo Signore!- si alterò.
-Te lo ricordi sempre quando c’è qualcosa che non ti torna! … o che non mi vuoi far sapere … - gli fece notare sarcasticamente.
-Jet … lasciami stare … non ho voglia di parlare con te … almeno non ora …- ci furono alcuni attimi di silenzio completo prima che si riparlassero.
-Ho saputo che la tratterai come un ospite … e non come ti avevo suggerito … - continuò con un tono più tranquillo, ma sempre molto infastidito.
-Ho sentito la sua storia e mi ha fatto pena … ha appena diciassette anni ed è sola in un paese che non è il suo … senza nessuno … -
-Che tu sia una persona generosa come tuo padre lo so benissimo … ma … mi chiedo se centri qualcosa con le sue origini … -
-Che vorresti dire?-
-Tua madre … ha le sue stesse origini … vengono entrambe dall’Europa … e in particolare dalla Francia … -
-E quindi? Che vuoi insinuare?- chiese sostenendo il suo sguardo, che era diventato improvvisamente duro e indagatore.
-Nulla … il mio è più un consiglio … stalle lontano, Joe … quella donna potrebbe essere fonte di guai con il tuo imminente matrimonio … Gli Yamada sono gente che è meglio non avere contro … e sai che sono persone estremamente sospettose e possessive … -
-Se è per questo … l’ho fatta alloggiare nella parte est della casa … lontana dalle stanze padronali … onde evitare incomprensioni … -
-Come se questo bastasse !… Sei così ingenuo? pensi che metter qualche centinaio di metri tra te e la tentazione sia sufficiente? Per favore, non farmi ridere! … se parli così … vuol dire che il titolo di Signore della tua casata è mal riposto! … -
Joe lo fulminò con lo sguardo e si trattenne da dargli uno schiaffo, per quella mancanza di rispetto nei suoi confronti e per quelle allusioni misere …
-Jet … sei mio amico, ma ricordati che prima di tutto mi devi portare rispetto!E soprattutto, io sono il degno erede di mio padre … -


-No . Sei solo l’unico … e questo non ti fa essere il suo degno erede ..- disse e se ne andò, lasciandolo solo a riflettere …

Joe era molto arrabbiato per il comportamento di Jet  e si sentiva profondamente ferito per le sue parole … Lui era cresciuto seguendo gli insegnamenti del padre e preparandosi ad essere il suo successore … Suo padre era sempre stato fiero di lui … o almeno quasi sempre! … L’unica volta che il padre lo riprese  fu quella, in cui, non volle entrare in quella casa sconveniente … non voleva e non gli interessava intrattenersi con quelle donne e in generale con una donna … Doveva ammetterlo: in un periodo della sua vita aveva odiato profondamente il genere femminile , ma poi, quell’odio si era trasformato in indifferenza …  
E poi … non necessariamente dovevano fare parte della sua esistenza …

Suo padre invece, sosteneva che il suo comportamento era ridicolo e che un giorno , se fosse stato fortunato come lui, si sarebbe potuto innamorare di una donna e con questa costruire una famiglia … Di fronte a queste sue affermazioni avrebbe voluto rispondere che non gli interessava, se poi la donna che amava lo avrebbe lasciato, come aveva fatto la madre in passato … ma non ebbe mai il coraggio di dirlo al genitore e ogni volta che cadevano in quel genere di discorsi , lui si chiudeva in un silenzio impenetrabile , ascoltando le parole del padre con indifferenza e rimanendo fermo nelle sue idee.

La sera, il giovane Signore invitò la sua ospite a cenare con lui e non riuscì a trattenersi da farle alcune domande …
-Nel vostro paese … si vive meglio di qui? … voglio dire : lei trova che il nostro paese sia un posto inospitale?-
La ragazza lo guardò un attimo perplessa, chiedendosi cosa volesse veramente sapere …
-Mio Signore … è una domanda  molto strana , quella che lei mi pone … Occidente e oriente sono così diversi che è difficile, poterli raffrontare … Posso solo dire, che trovo il vostro paese pieno di straordinarie tradizioni e con una storia molto affascinante … -
-Capisco … e che cosa l’affascina delle nostre tradizioni?- chiese lui con velato interesse.
-Nel tempo che sono stata ospite degli Shimizu , ho potuto imparare molte cose … alcune molte interessanti , che mi hanno colpito molto …! - si fermò come a riunire le proprie idee .- Ma, non  credo di essere in grado di spiegarle quello che voglio dire … la mia conoscenza, della vostra lingua, mio Signore, è molto limitata e non vorrei farmi mal intendere … -
-Non si preoccupi, si esprima senza problemi , cercherò di comprenderla … mi racconti di quello che le è rimasto in presso e di come viene visto dagli occhi di un occidentale … sia i lati positivi che quelli negativi … -
-Proverò a farlo, mio Signore … e mi scuso, fin da ora, se mi esprimerò non correttamente  … -
A Joe non importava come si sarebbe espressa, voleva solo sapere come le sue tradizioni venivano viste da un altro punto di vista … cosa aveva portato la madre ad abbandonarlo …
-Da cosa vuole che cominci, mio Signore? Mi faccia una domanda … - gli chiese la ragazza .
-Non so … la prima cosa che le è rimasto in presso quando è arrivata qui … -
Françoise ci pensò un attimo e poi sorrise, lo guardò e disse semplicemente:
-Il Maneki Neko!-
-Un gatto?- chiese interdetto …
-Sì, mio Signore! E’ una figura così curiosa e graziosa!E poi …  la sua origine è così interessante … -
-Che intende ?-
-La prima volta che entrai in casa del Signore di Shimizu ne vidi uno e chiesi subito che cosa fosse e cosa rappresentasse … Mi fu spiegato il suo significato e poi, mi fu raccontato la sua storia … anzi le sue storie!- sorrise dolcemente, come si faceva ad un bambino.
Joe era turbato, più la sentiva parlare e più qualcosa nella sua voce lo attirava … era come un canto stregato  nella sua testa … quella voce , quel suo modo di parlare … era curioso di sentire quelle storie, che lui conosceva bene, raccontate dalla sua bocca … non sapeva perché , ma si sentiva come un bimbo che ascoltava una favola raccontata dalla mamma …
-Mi parli di queste storie … -
La ragazza lo guardò con sguardo interrogativo: il Signore di  Shimizu le aveva detto che fa parte della cultura di ogni giapponese conoscere quelle storie e si chiedeva se il suo Signore, per davvero, non le sapesse …
Iniziò a raccontare …
-Secondo la tradizione, ci sono varie leggende ! La prima, è quella del gatto del Tempio … Si racconta che un ricco feudatario, durante un temporale, si stava riparando sotto un albero vicino al tempio Gotoku-ji  , nella parte Ovest di Tokio. Il feudatario vide il gatto del monaco del tempio che lo chiamava e andò verso di lui; un attimo dopo l'albero fu colpito da un fulmine. Il ricco signore, che era così scampato alla morte, fece amicizia col povero monaco e ciò portò prosperità al tempio. Quando il gatto morì, probabilmente, in suo onore fu costruito il primo Maneki neko. – si fermò,  guardò il suo Signore , che seguiva interessato, e cercando la sua approvazione, gli chiese se poteva continuare … e lui,  le fece segno di proseguire e di non fermarsi.

-L’altra leggenda è quella della cortigiana … Si dice che una prostituta di nome Usugumo, che viveva a Yoshiwara, nella parte Est di Tokio, aveva un gatto, al quale voleva molto bene. Una notte, il gatto iniziò a tirare forte il suo kimono. Qualunque cosa lei facesse, il gatto continuava. Il proprietario del bordello vide la scena, e pensando che il gatto fosse stregato, gli tagliò la testa. La testa del gatto volò fino al soffitto, dove uccise un serpente, che avrebbe potuto colpirla da un momento all'altro. Usugumo fu atterrita dalla morte del suo amico animale e per rallegrarla, uno dei suoi clienti le costruì una statuetta che raffigurava il suo gatto e gliela regalò. Questa statuetta in seguito divenne popolare come il Maneki neko.-

Joe rise …

-Mio Signore, perché sta ridendo? E’ una storia molto triste … - la ragazza lo guardò con occhi di disapprovazione e con tristezza …

Lui diventò serio e si spiegò: -Mi scusi … non stavo ridendo per quello che era successo al povero gatto, ma per il fatto che lei conoscesse anche la storia della cortigiana … Generalmente le “signore” non raccontano questa storia … ecco tutto.-

-Perché, mio Signore? C’è qualcosa di sconveniente in questa storia? Mi scusi … mentre ero ospite, ho cercato di imparare il vostro galateo, ma … è così diverso dal nostro,  che non vorrei aver detto qualcosa di offensivo … - arrossì e rimase in silenzio.

-No, non si preoccupi … vada avanti … cosa altro sa di questo nostro gatto … Sono curioso di saperlo … -

Allora lei continuò, raccontandogli  dell’ultima leggenda che conosceva, quella dell’anziana signora e del suo gatto.
- Una donna anziana, che viveva a Imado ,nella parte Est di Tokio, fu costretta a vendere il suo gatto a causa dell'estrema povertà. Poco dopo, il gatto le apparve in un sogno e le disse di fare con l'argilla un'immagine che lo ritraeva; la donna lo fece, e subito dopo vendette la statuetta. Poi ne fece anche altre, e la gente continuava a comprarle, erano così ricercate che la donna diventò ricca e benestante … Ecco, queste sono le storie che conosco, mio Signore … -

-Conosce altro ? O le sue nozioni sono solo queste?-

-Mi perdoni … so che non bisogna rispondere con una domanda, ma … mio Signore … lei non conosce già queste cose?-
Joe la guardò con cipiglio e la ragazza abbassò lo sguardo, accorgendosi di essere stata irrispettosa ….

-Ha ragione : non bisogna rispondere con una domanda ad un’altra domanda… Ed è necessario tenere conto del rango e dell’età del suo interlocutore … altrimenti, corre il rischio di offendere la persona con cui sta parlando … - rispose, serio e severo.

Françoise annuì e si scusò per la sua  mancanza nei suoi confronti …

-Per stasera può bastare … domani continueremo il nostro discorso … -

Joe si alzò e se ne andò, ritirandosi nelle sue stanze con disappunto …

 

Il giorno successivo, Joe doveva incontrare Mayumi e fece dire alla sua ospite che non voleva essere disturbato, a causa di una visita di lavoro, e che avrebbe gradito che fosse rimasta nelle sue stanze fino a cena.

 

In tarda serata le fu chiesto di presentarsi nella sala principale :

-Mio signore … mi ha fatto chiamare?-

-Sì, è ora di cena e non la vedevo arrivare .-

-Avevo ricevuto ordine di non uscire dalla mia camera senza il suo permesso…-

-Certo … - aveva dimenticato l’ordine che le aveva fatto riferire dalla servitù.

-Mi scuso , ma avevo un incontro importante e non volevo che ci fossero problemi … -

-Mio Signore … non si deve giustificare con me … -

-Non mi sto giustificando, infatti.- tagliò corto lui e con una certa irritazione.

Quella donna mancava di tatto e di rispetto in alcuni momenti, e non capiva se era dovuto al fatto che non conoscesse la lingua o se facesse parte del suo carattere  e delle sua cultura …

-Mi scusi … non volevo mancarle di rispetto , mio Signore … -

-Mi racconti cosa altro l’ha impressionata del nostro paese!- più che una richiesta sembrò un ordine quella frase …

-Sì, come desidera … - come la sera prima, rimase un attimo in silenzio a riflettere e poi iniziò a parlare:

-Beh, ecco … può sembrare insolito … ma una delle prime cose che mi sono rimaste impresse sono stati dei biscotti preparati dalla Signora di Shimizu … non avevo mai mangiato niente di così delicato …!-

-Biscotti? … la seconda cosa che l’ha colpita del nostro paese, sono stati dei semplici biscotti?- rise e pensò che tutto ciò fosse assurdo e si chiese se forse, non fosse impazzito a continuare con quei discorsi …

-Sì, dei biscotti … mio Signore … - disse lei timidamente  e con imbarazzo .
-Mio Signore, se mi posso permettere … io, so che le devo esserle grata per la sua ospitalità, ma … mi sembra di essere derisa ogni volta che parlo e rispondo ad una delle sue domande … -

Joe aggrottò un sopraciglio, sentendo quelle parole di dissenso verso di lui.
-Nel suo paese non le è stato insegnato a portare rispetto verso chi la sta aiutando? I suoi discorsi sono una mancanza di rispetto verso di me. – si irrigidì e qualcosa lo infastidì nel tono della ragazza, facendolo reagire così bruscamente.

-Mi scusi, mio Signore …  ma lei mi sta chiedendo di raccontarle cose che lei conosce già e con la scusa di sapere cosa mi ha colpito,  si prende gioco di me , fingendo interesse … -

-Nel suo paese le donne parlano in modo così irrispettoso agli uomini?-

-Nel mio paese, mi hanno insegnato il rispetto per tutti … e far notare il comportamento scorretto non è una cosa irrispettosa … -

-Mi sta accusando di essere scorretto con lei? E di essere io a mancarle di rispetto? - si accigliò e le sue labbra si tirarono in segno di rabbia, la sua pazienza stava vacillando .

- Nel mio paese una donna ha il diritto di dire la sua e se le sembra che qualcuno le stia mancando di rispetto lo dice … mio Signore … -

Joe si stava sentendo sottoaccusa, come un bambino che aveva sbagliato e la mamma lo stava rimproverando … e  la cosa lo stava facendo salire su tutte le furie.
-Si ritiri nella sua stanza e non ne esca finché non le ordinerò di farlo. Ora se ne vada.-
Françoise si alzò e se ne andò a occhi bassi con le lacrime negli occhi.

 

Era una bella giornata di sole e Joe era uscito a fare una cavalcata con Jet …

-So che ieri sera, le hai ordinato di non uscire dalla sua camera fino a quando non le darai il permesso di farlo … -

-Non sono cose che ti riguardano … -

-Allora perché mi hai ordinato di seguirti a cavallo?-

-Volevo solo un po’ di compagnia … ma questo non implica dover parlare …-

Jet sospirò e lo seguì in silenzio, per alcuni minuti non si sentì volare neanche una mosca …

-Mi irrita! Quella donna mi irrita!- esordì arrabbiato nel silenzio completo dei boschi.

-Che vuoi dire?-

-Mi risponde a tono … è una donna: non se lo deve permettere!-

Guardò l’amico interdetto e poi scoppiò a ridere.

-Che ti prende? Ricordati che sono -

-Sì, il mio Signore!Certo che me lo ricordo … -

-Ultimamente sembra la cosa opposta, invece … e pure, quella ragazzina !-

-Ti rode l’idea che perfino lei ti tenga testa?-

Joe fermò il cavallo, il suo volto era irritato e i suoi occhi tradivano nervosismo
-Tenermi testa?E’ una donna . E io sono un uomo. La donna segue in silenzio l’uomo. -

-In Giappone! … in Europa è diverso … E ti vorrei ricordare che lei non è nata e cresciuta qui … quindi si comporta secondo le sue usanze … -

Rimase in silenzio a riflettere su quel discorso …

-E’ uguale … deve adattarsi alle nostre usanze e portarmi rispetto.-

-Vuoi dire che deve sottomettersi al tuo potere? Stai improvvisamente dicendo che lei deve piegarsi al tuo volere? Non era tua ospite?- gli ricordò lui …

-E’ una donna .-

-Il tuo maggior problema!-

-Che vuoi dire?-

-Che sei misogino … -

Rimase a bocca aperta, voleva replicare, stava perdendo la pazienza.

-Ti stai comportando come un bambino che fa i capricci! E anche come un misogino … quello che sei sempre stato, a dire il vero! –

Spalancò gli occhi, incredulo, che Jet gli stesse parlando così.

-E’ inutile che mi guardi così! E’ la verità! Tu odi le donne … trovi un difetto in ognuna di loro !… Di Mayumi,  dici che quando le fai una domanda, non ha una sua idea e ti risponde solo che  è d’accordo con te … Della tua ospite dici che ti risponde secondo le sue idee e non va bene! … Non ti va bene niente !… Vorresti che Mayumi non fosse così servile, ma che ti mostrasse il suo carattere … Dell’altra vorresti che fosse ai tuoi ordini e che ti assecondasse  … che non dicesse la sua, ma che si sottomettesse a te!  Prova a mischiarle … magari esce la donna perfetta  … ma ne dubito!… non esiste nessuna donna adatta te! Perché tu non vuoi alcuna donna accanto ! -

Joe lo guardò furioso, avrebbe voluto dire qualcosa, ma la rabbia lo stava dilaniando!

-Rifletti su quello che ti ho detto l’altro giorno … mandala via !… è qui da soli due giorni e tu, già, non ragioni più come prima !… Due giorni fa non avresti mai rinchiuso qualcuno  nella propria camera … e non ti saresti messo a fare il despota con nessuno! - Jet lo guardò negli occhi e vide il suo sguardo perso nella rabbia che provava.

Tornarono indietro in completo silenzio … ma quando arrivarono a casa,  trovarono ad aspettarli all’entrata , Françoise,  con un vassoio in mano …

-Cosa ci fai qui? Ti avevo detto di non uscire dalla stanza senza il mio
permesso!- la sua pazienza stava per finire, quella donna lo stava per far scoppiare .

-Mio Signore … lo so bene … ma volevo farle capire cosa intendevo ieri sera … e le ho preparato i biscotti di cui le parlavo … - glieli porse con gentilezza e sorridendogli con candore.

Joe stava per prenderli e gettarli per terra … quello era un affronto! Gli aveva disobbedito! Gli aveva mancato di rispetto! Questo era troppo per chiunque!

Jet si avvicinò e ne prese uno dal piatto … -Buono !… molto buono! … Assaggialo … ti piacerà … non so cosa ti volesse spiegare la tua ospite, ma sicuramente troverai di tuo gusto il sapore di questi biscotti … - disse ridendogli in faccia.
La cosa non gli piacque :- Con te, la cosa la risolvo dopo … - gli disse furente mentre scendeva da cavallo. Poi si rivolse a Françoise …

-Tu … io ti sto ospitando e tu mi ripaghi così? Mancandomi di rispetto di fronte al mio servo?- stava per schiaffeggiarla, ma Jet lo fermò.

-Mio Signore , la perdoni … Io stesso , suo fedele servo, le chiedo di perdonare questa ragazza …  non le sta mancando di rispetto … si sta comportando solo secondo le sue usanze … non aveva alcuna intenzione di offenderla … - cambiò il tono con cui si era appellato a Joe fino ad un attimo prima …
Si guardarono negli occhi per alcuni secondi, come se intorno a loro ci fosse il vuoto,  e poi il giovane Signore rimontò sul cavallo e se ne andò …

-La prossima volta, potrei non esserci io a difenderti … Ricordati che non ti trovi nel tuo paese … qui ci sono delle usanze … la donna non deve permettersi di disobbedire all’uomo e neanche di rispondergli e sostenere il suo sguardo … come hai fatto tu un attimo fa …! Una cosa del genere … qui sarebbe pagata a caro prezzo … - le disse senza guardarla e poi andandosene via …

 

Joe si fece preparare un bagno caldo … doveva sbollire quello che era accaduto … se non ci fosse stato Jet l’avrebbe sicuramente schiaffeggiata, pensò … non capiva cosa gli stesse prendendo … lui non era un tipo violento … non gli piaceva mettere le mani addosso … e non gli piaceva fare il despota … eppure … con lei … diventava un altro … perché quella donna lo faceva reagire in quel modo così insensato? Che cosa aveva per farlo arrabbiare così tanto?

 

 Passarono tre giorni e lui bussò alla porta di Françoise …

-Sono tre giorni che è chiusa qua dentro … -

-Mio Signore … ho disobbedito una volta … ed ho capito che ho sbagliato … -

-Ma non le avevo detto di passare tre giorni senza mangiare !… Mi hanno detto che non ha toccato cibo in questi giorni … -

-Mio Signore … come penitenza … per la mia mancanza di rispetto  nei suoi confronti … - disse lei con un filo di voce …

Lui rimase stupito e sconvolto allo stesso tempo … quella donna era folle …
Sospirò e si sentì un idiota … Françoise lo faceva diventare matto con i suoi atteggiamenti  …
-Mi faccia compagnia per il tè … mangeremo qualche biscotto che aveva preparato … -

Lei si voltò a guardarlo , rimanendo stupita della sua affermazione … fece per alzarsi , ma ebbe un capogiro e perse l’equilibrio … Joe se ne accorse e  la sorresse  …
-Grazie … -

-Non mangiando ha perso le forze … non faccia più cose così insensate!- le disse mentre si allontanava da lei e la invitava con lo sguardo a seguirlo.

 

Presero il tè in silenzio, sorseggiandolo lentamente e accompagnandolo con i biscotti …
-Anche se sono passati alcuni giorni … sono rimasti buoni … - le sfuggì detto.

Lui la guardò male, aggrottando la fronte in senso disapprovazione …

-Mi perdoni … ho sbagliato nuovamente … chiedo scusa, mio Signore … - avrebbe voluto spiegargli le sue motivazioni, ma sapeva che ogni parola in più sarebbe stata vista solo  peggio …

-Questi biscotti sono molto buoni … Jet aveva ragione … - disse lui laconicamente .

-Davvero, mio Signore?- chiese con un filo di voce.

-Sì … - sospirò irritato.

-Se vuole , posso prepararne altri … -

-No . Ha già fatto abbastanza … - rispose categorico.

Per alcuni momenti regnò il silenzio …

-Mi dica come li ha preparati e che ingredienti ha usato … -

Lo guardò interdetta, ma iniziò a spiegare …
-Ci vogliono: due cucchiai di burro, tre o quattro di zucchero, un uovo sbattuto, uno di matcha e due tazze di farina. Si ammorbidisce il burro in una ciotola , si aggiunge lo zucchero e si mescola. Si aggiunge poi l’uovo, continuando a mescolare. Poi si mischia a parte la farina con la matcha e si aggiunge all’impasto. Si lascia riposare al fresco per una mezz’ora e poi si preparano i biscotti e si infornano … - concluse , senza accorgersi, con un sospiro.

Joe la guardò , senza dire altro . Lei abbassò lo sguardo.

-Stasera mi racconterà cos’altro l’ha colpita del nostro paese … -

 

Durante la cena Françoise non disse una parola , lui la guardava fissa mentre lei teneva lo sguardo basso …

-Nel suo paese … le donne hanno troppo potere … -

-Nel mio paese … le donne hanno troppo potere, mio Signore … -

Lui lo guardò interdetto, perché stava comportandosi come Mayumi …? Cosa le era preso?

-Perché sta assecondandomi? So bene che lei non la pensa così … me l’ha detto chiaramente … -

Rimase in silenzio, con gli occhi bassi … continuò a non rispondere.

-Lei … ogni suo comportamento mi irrita … -

-Mi spiace , mio Signore … sto solo cercando di comportarmi come una donna del suo paese … non voglio mancarle di rispetto … non è mai stata mia intenzione … -

Sentì nuovamente la rabbia assalirlo … avrebbe voluto urlarle contro, ma un lampo gli attraversò la mente e gli tornarono in mente le parole di Jet …” trovi un difetto in ognuna di loro” , “Non ti va bene niente !…”, “Prova a mischiarle … magari esce la donna perfetta … ma ne dubito!… non esiste nessuna donna adatta te! Perché tu non vuoi alcuna donna accanto.”.

La guardò di nuovo e realizzò la verità …

-Mi lasci solo … ho bisogno di riflettere … - la ragazza allora si alzò e lo lasciò solo.

Alcuni giorni dopo …

Joe stava camminando nei suoi giardini con Jet …

-Mi sembri più calmo … -

-Apparenza … - rispose con tono spento.

-Ottimo !… è sempre meglio di nulla !.. ma ancora non l’hai mandata via … - gli fece notare …

-Sto aspettando una risposta dagli Shimizu … se la mandassi via ora… non saprebbe dove andare … -

-Non credevo che fosse un tuo problema … dopo come ti ho visto reagire l’altro giorno !… Se non ci fossi stato io, l’avresti picchiata … proprio tu , che quando eri piccolo e facevamo a botte , dicevi che non si doveva mai alzare la mano contro nessuno in segno d’offesa, ma solo per difendersi e solo se, strettamente necessario …! -

-Lo so … non so cosa mi sia preso l’altro giorno … -

-Eri furioso … ma non con lei … -

-Sì .. so anche questo … -

-Combatti la tua rabbia, ma ricordati che lei non è la donna che ti ha abbandonato da piccolo … Di quella donna condivide solo le sue origini … Non puoi neanche avercela con lei perché è una donna … smettila con questo tuo odio … ogni essere umano ha il suo carattere e il suo animo … non fare di tutta l’erba un fascio … dalle almeno una possibilità … anche se … ricordati che ti stai per sposare … -

-Che vuoi dire con questa ultima affermazione …?- sospirò quasi dolorosamente, non cogliendo l’insinuazione dell’amico.

-Quando ti sei arrabbiato .. l’altro giorno … ti sei rivolto a lei in tono informale…-

-E’ stata una svista … -

-Siamo cresciuti assieme … non è stata una svista! … Le hai parlato così perché provi qualcosa per lei … tu dai del tu, quando ti arrabbi, solo alle persone a cui vuoi bene … lo hai sempre fatto! Da quando eri un bambino e poi, nel crescere,  non hai modificato questo tuo comportamento … non te l’ho mai fatto presente, ma ora … forse è il caso che tu, te ne renda conto! … prima che sia troppo tardi… -
Joe rimase in silenzio, inflessibile, senza battere ciglio …

-Mayumi sta per arrivare … porta Françoise a fare un giro in paese e falle comprare quello che vuole … -

- In questo modo mi stai confermando quello che ho appena detto  … e soprattutto, la stai trattando come fosse la tua amante … -

-Non ho intenzione di negare quello che per te è così chiaro … anche se, non mi trovo d’accordo con la tua ultima affermazione … -

-Per te ancora non è chiaro,vero?-

-No . –

 

Jet fece come aveva detto , portò la ragazza in paese. Tutti gli occhi erano puntati su di lei … le donne mormoravano e gli uomini la guardavano con curiosità …

-Mi stanno osservando tutti … -

-E’ normale … non hanno mai visto una donna occidentale … -

-Non è per quello … o almeno … non è solo per quello … -

La guardò e fece finta di non capire … a sera la riportò  indietro.

-Dimmi la verità … per quale motivo il tuo Signore mi chiede di rimanere chiusa in camera quando ha ospiti? … e perché ti ha detto di portarmi fuori oggi…? –

-Si deve sposare … e la tua presenza è sconveniente … -

Sgranò gli occhi e si zittì , la notizia le infierì un colpo sordo al petto …

 

Durante la cena, Joe non la considerò e non le rivolse sguardo o parola …

-Mio Signore … oggi non vuole che le racconti nulla?- azzardò lei .

-Se ha qualcosa di interessante da raccontarmi, sarò felice di ascoltarla … - era atona la sua voce , era come se non fosse lì …

-Sì … un haiku che ho letto in un libro degli Shimizu … -

Lui gli fece segno di continuare.

-L’haiku5 recita : “Verrà quest’ anno la neve, che insieme a te contemplai?”6…- la sua voce era dolce e triste allo stesso tempo … e non nascondeva una certa emozione nel recitarla …

-Matsuo Bashō7 … mi piacciono molto le sue opere … Grazie, per avermi ricordato questa sua poesia … ero molto che non l’ascoltavo … Domani sarò felice di ascoltare altro , ma ora mi lasci solo … - sembrava stanco e pensieroso…
Françoise se ne accorse, ma non disse altro, annuì e se ne andò …

 

Il giorno dopo, Joe le chiese di accompagnarlo, nel pomeriggio, nei suoi giardini …
Camminarono a lungo senza parlare … e poi …

-Come mai le è rimasta così impressa quell’haiku?-

-Perché in essa riesco a sentire tutto il potere dell’amore … mio Signore … -

Lui annuì , continuando ad osservare i bocci dei suoi fiori …

-Un altra poesia che mi è rimasta impressa, recita … “Il profumo dell'orchidea
penetra come incenso le ali di una farfalla.”8
… - sorrise, mentre osservava una farfalla posarsi delicatamente su una rosa gialla, striata di rosso …

- Ti pia … le piace molto Bashō … è già la seconda poesia che mi recita … -

-Lo trovo molto assonante con il mio animo … mio Signore … - allungò una mano verso la farfalla, ma quella fuggì e lei la seguì con lo sguardo, rapita , mentre si librava libera nel cielo …

-Assonante … che termine decisamente insolito … - gli sfuggì dalle labbra .

Françoise non accennò a dare spiegazione di quella parola, ma continuò a recitare altre poesie … e il tempo passò …

-“Una goccia di rugiada come un diamante su una pietra”9 …  Anche questa è una tra le mie preferite … è molto intensa … non trova, mio Signore … ? – provò ad attirare la sua attenzione … lui era lì, ma allo stesso tempo era assente e non capiva perché le avesse chiesto di camminare insieme  se invece voleva stare solo e riflettere …

- Si è fatto tardi … sta per tramontare il sole … torniamo indietro … - sembrava che nemmeno l’avesse sentita … e lei si chiese se l’avesse mai sentita per tutto il tempo che avevano trascorso assieme …

A fine cena, Joe le chiese di recitare altre poesie per lui, prima di ritirarsi in camera per la notte …

-Se posso, stasera  … vorrei recitarle un detto Zen , invece di una poesia … -

-Va bene … lei ha trascorso solo pochi mesi qui, ma dimostra di avere una grande conoscenza della nostra tradizione … è un piacere starla ad ascoltare …-

La ragazza arrossì e abbassò lo sguardo , mentre iniziò a recitare :

-“La felicità è una scelta. L’accettare è una scelta. Il perdono è una scelta. La rabbia è una scelta. L’amore è una scelta. La vita è una scelta. Il tuo tempo: la tua scelta.”- scandì ogni parola con intensità e passione e la cosa non gli sfuggì.

-Ci ha messo molta passione in queste parole … mi sembra di intuire, che le senta molto veritiere … o per usare un suo termine … sono assonanti con lei…–

-Sì, mio Signore … è così. –

-Capisco … ora però mi lasci solo … -

E come ogni sera, a quelle parole, lei se ne andò, lasciandolo solo a riflettere sulle sue parole …

Il giorno del matrimonio si stava avvicinando e i preparativi per l’arrivo della futura signora Shimamura erano quasi completi …

-A che punto sono i preparativi?-

-Tanaka li ha quasi conclusi … -

-Notizie dagli Shimizu? … -

-No … ancora no … -

-Capisco … -

-Che ne farai di lei? … hai intenzione di tenere l’amante sotto lo stesso tetto della moglie?-

-Non dire sciocchezze! … lei non è la mia amante … mi sembrava di avertelo già fatto presente in un discorso precedente … -

-Solo perché non hai diviso il giaciglio con lei? … se è solo per quello … sei ancora in tempo … -

Joe lo guardò con astio e disapprovazione …

-Sono curioso … -

-Di cosa? –

-Di sapere se riuscirai a dormire con Mayumi … sotto lo stesso tetto di lei … -

-Non sono cose che ti devono riguardare … e poi, la tua affermazione è fuori luogo. –

-Dici? … beh, a dire il vero … una soluzione ci sarebbe … - si fermò e lo guardò - … basterebbe che fosse alla rovescia …  e non avresti problemi a stare con lei … -

- Il tuo discorso … è stupido … sconclusionato … osceno … volgare e irriverente … - si arrabbiò anche se all’apparenza sembrava calmo .

-Altro? … se vuoi continuare … fai pure … ma tu non riuscirai a dividere il letto con Mayumi   … ne sono sicuro … -

-E per quale motivo? … suppongo che tu abbia una tua idea per questo … - disse sospirando, come ad aspettare una risposta che voleva sentire …

- Tu odi le donne … no, aspetta! … tu, odiavi le donne … a causa di tua madre … perché se ne è andata … ma ora è diverso … Tuo padre aveva ragione … e ora lo sai … ti sei innamorato … della persona sbagliata, ma ti sei innamorato…-

-Innamorato … - soppesò quella strana parola, che per lui non aveva senso … fino a qualche tempo fa …

-Sì, innamorato! … Io te l’avevo detto di allontanarla! … Ti avevo detto che sarebbe stata fonte di guai per te !…  ma tu hai fatto di testa tua come sempre!… e ora devi trovare una soluzione …. Anche alla lettera degli Shimizu che nascondi e non vuoi leggere !… -

Joe lo guardò sorpreso … ma doveva saperlo: Jet lo conosceva troppo bene per non averlo capito … per non sapere che le notizie che aspettava, le aveva ormai da tempo …

-Stai rischiando il collo !… Gli Yamada non si fanno problemi a far saltare la testa a chi li tradisce … neanche se, la testa in questione, è quella del capofamiglia degli Shimamura !… Ascoltami … imbarcala al più presto e allontanala da qui al più presto … Se non per te  … almeno per lei … dopo che ti avranno ucciso, toccherà a lei … -

-Tu ne parli come se avessi tradito Mayumi … come se l’avessi disonorata! E questo non è così!- urlò furioso- Non accadrà niente! Perché non è accaduto niente!-

-Per adesso … ma se non la allontani … accadrà … Tu non sei il tipo da nascondere i propri sentimenti … non lo sei mai stato! … ti farai prendere dalle emozioni e allora … sarà troppo tardi! … E soprattutto, non puoi far saltare il matrimonio … sarebbe un disonore troppo grande! … che  sarebbe lavato con il sangue … il tuo! … Si torna sempre lì … Non vorrei venire a portarti i fiori sulla tomba … -

-Tu non sai cosa stai dicendo … Stai delirando!-

-Non aggrapparti a false speranze … non mi sto sbagliando … mancano pochi giorni al tuo matrimonio … mandala via prima di quella data! …  è un consiglio da amico … - Jet era preoccupato per la sua sorte, perché lo conosceva bene … Era troppo emotivo per evitare sciocchezze che gli avrebbero costato la vita …

 

Passarono altri due giorni …

-Mio Signore … le posso leggere una citazione di una scrittrice contemporanea?… -

-Una donna?-

-Sì, una donna … mio Signore … -

-Ma … -

-Mi ascolti … e poi mi dirà se ho sbagliato a volerglielo leggere … “La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l'amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l'anima respira e grazie alla quale vive.” 10… Mi sbagliavo? Non meritava che lei la ascoltasse, mio Signore?- gli chiese, guardandolo negli occhi … era passato molto tempo da quando aveva sostenuto il suo sguardo, suscitando in lui una grande ira verso di lei … poi non lo aveva più fatto … aveva evitato di creare contrasti … ma in quel momento non riuscì ad evitarlo, il suo cuore aveva preso una decisione senza consultarla …

Joe si alzò e mentre usciva dalla stanza si rivolse a lei …

-Fra tre giorni … ti imbarcherai su una nave che ti riporterà a casa … in Francia … dalla tua famiglia … - ci fu un attimo di silenzio.

-Mio Signore … fra quanti giorni si svolgerà il suo matrimonio?- chiese quasi sussurrando …

Rimase un attimo in silenzio, stupendosi che lei sapesse … -Quattro giorni … - e poi se ne andò, lasciandola sola e piena di amarezza.

 

Il giorno dopo, Joe doveva incontrare la sua futura sposa … Mentre la osservava,  pensò che con quella donna avrebbe dovuto passare il resto della sua vita … e un senso di tristezza lo assalì … Con quella donna avrebbe dormito per la prima volta e avrebbe concepito un figlio … con quella donna avrebbe passato la sua vecchiaia … Tutte cose che il padre aveva descritto come cose belle, che rendono felici il cuore dell’uomo … ma per lui non sarebbe stato così … e non pensava mai che sarebbe stato invece, così doloroso …
Continuava a guardare Mayumi … e cercava di imporsi di non fare pazzie, di non far saltare quel matrimonio … Oramai era tutto a posto, anche la casa era pronta per ospitarla … Non c’era altro impedimento …
Mentre camminava a fianco della sua futura sposa si accorse che due occhi azzurri li osservavano da lontano, di nascosto … e la cosa contribuì a mandarlo in confusione e a mettere il suo cuore in subbuglio …

Giunse sera e con ansia andò a cena …

-Mio Signore … - disse lei quando lo vide entrare .- La sua futura moglie è veramente bella … oggi vi ho visto insieme … siete una bellissima coppia … Vi auguro tutta la felicità di questo mondo … - indugiò su quelle ultime parole -  In vostro onore ho pensato per voi a un proverbio buddista … “Ogni felicità nel mondo ha origine da un desiderio di bene per gli altri; ogni miseria ha origine dall'indulgere nell'egoismo.”. –

Detto questo la ragazza si alzò :
-Mi scusi, mio Signore … ma non ho più appetito … mi ritiro … - si inchinò e con le lacrime agli occhi, se ne andò senza  guardarlo.

Lui chiuse gli occhi per un attimo, cercando di calmarsi e di non correrle dietro … non poteva farlo, doveva mantenere fede alla promessa di suo padre … e poi … che senso aveva tutto quello che stava accadendo? … era solo follia …

 

Il giorno dopo, Françoise non uscì dalla sua stanza e non volle vedere nessuno, iniziò a preparare la sua poca roba … e a raccogliere i suoi quaderni con i suoi appunti … A ogni foglio che metteva a posto, versava lacrime di tristezza, pentendosi di aver chiesto a suo padre di mandarla in viaggio per studiare la cultura giapponese … Continuava a non aver appetito e la sola idea di presentarsi a cena, quella sera, le dava il voltastomaco … ma non si poteva esimere e così si presentò nella sala.

Lui era già lì … l’aspettava …

-Mio Signore … -

Joe la guardò serio e quando si accomodò di fronte a lui iniziò a parlare …

-Questa sera, sarò io a raccontare una storia … - e iniziò a parlarle di sua madre, di quella donna che in realtà non aveva mai conosciuto … di cui aveva solo qualche ricordo offuscato … del suo odio verso le donne, che aveva interpretato come esseri superficiali e incapaci di amare veramente … esseri di cui non fidarsi, frivoli e falsi … della sua promessa al padre, di essere un degno erede e di quella promessa che il padre aveva fatto e che lo stava per legare per la vita a una donna che non amava e che probabilmente non avrebbe mai amato …

Aspettò un commento dalla ragazza … una frase o una misera parola, ma lei stava immobile senza parlare con lo sguardo perso nel vuoto … pensò che forse non lo aveva capito, mentre lui si era illuso che potesse farlo invece … dopo lunghi attimi di silenzio la ragazza si alzò in piedi e prima di andare gli disse :

-“Se ti distrai, se non ti concentri, se dimentichi l’obbiettivo che ti sei dato e corri alla ricerca di cose piacevoli, poi ti dispiacerà che un altro ti superi “11… la sua vita, mio Signore … è sempre stata l’esempio perfetto della dottrina buddista … -

 

Era l’ultimo giorno che lei sarebbe stata lì e lui non poteva esserci … Mayumi aveva chiesto espressamente la sua presenza , come suo futuro marito voleva che l’accompagnasse durante la cerimonia del tè della famiglia Nakamura, un’altra importante famiglia con cui gli Yamada facevano affari .

 

Quando rientrò, era già sera … era stanco, triste e demoralizzato … avrebbe voluto evitare tutto quello che stava passando, ma sembrava impossibile non soffrire … Entrò in sala , ma invece di trovarci lei trovò Jet …

-E tu che ci fai qui?-

-Ho un messaggio per te … però, prima di dirtelo, vorrei che tu mi dessi gli ordini per domani … -

-Un messaggio … ?-

Jet lo guardava in silenzio … aspettava prima gli ordini …

-Domani , entro l’ora di pranzo ,  la porterai al porto e ti assicurerai che salga su quella nave … e aspetterai lì .. fino a quando la nave non sarà salpata … questo è tutto.-

Jet annuì con la testa.

-Ora riferiscimi il messaggio … - disse ansioso e preoccupato …

-“ Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più.”12-

Le sue frasi … erano sempre dei messaggi da decifrare, velate insinuazioni e velati pensieri verso di lui … Lo aveva sempre saputo, ma aveva sempre preferito sorvolare, ma quella sera …

Joe uscì dalla stanza, sapeva già che quello che stava per fare era sbagliato … lo sapeva, ma non riusciva a fermarsi !… si diresse verso la sua camera e senza bussare entrò. La trovò per terra, con i suoi appunti tutti accartocciati e strappati intorno a lei  e gli occhi rossi per il pianto … si avvicinò a Françoise, con passo incerto e cadde in ginocchio di fronte a lei … la prese tra le braccia e sentì il calore della sua pelle contro la sua … il suo profumo inebriarlo fino alla follia … la baciò con disperazione e forza … le strappò un lamento di dolore … la sua stretta le faceva male, ma non riusciva a smettere di abbracciarla con forza … aveva paura che ad allentare quella presa, la ragazza gli sfuggisse via … quando si staccarono l’uno dall’altro , i loro volti erano confusi e spaventati allo stesso tempo …

-Mio Signore  … - disse lei appena un attimo prima che lui si rimpossessasse delle sue labbra con desiderio e la lasciasse senza fiato.
La fece distendere sotto di lui e le sue mani si insinuarono sotto la sua veste con impudenza , mentre lei lo teneva stretto a sé con impazienza della sua giovane età … la spogliò e si ubriacò con la vista del suo giovane e candido corpo … l’accarezzò dolcemente , la sfiorò delicatamente  fino a sentirla  implorare di farla sua … La loro innocenza se ne andò, l’una tra le braccia dell’altro … mentre i loro corpi si muovevano e si assecondavano  in una danza vecchia come il mondo …  il loro piacere esplose insieme, in un attimo di infinita perfezione … come il loro amore, così perfetto e puro …
Fin dal primo momento le loro anime si erano riconosciute e si erano cercate disperatamente, anche se la loro presa di coscienza era stata più lenta e dolorosa, il loro amore era traboccato fuori come l’acqua di un bicchiere pieno, investendoli con il fuoco della passione … Una volta che, il fuoco si trasformò in cenere, si addormentarono esausti e sconfitti dal loro amore, abbracciati e avvolti dalle braccia dell’altro.

 

Mentre il buio veniva spazzato via dalla luce, il Sole li accarezzò con i suoi raggi e li destò.

-Mio Signore … - sussurrò lei nascondendo il suo viso nell’incavo del suo collo.
Lui la baciò sulla guancia e poi sul collo, procurandole un brivido lungo la schiena … la teneva stretta a sé, sentiva il suo corpo morbido stretto al suo e pensò che, niente, avrebbe mai avuto più senso di quel momento … quel ultimo momento assieme … E il solo pensiero gli procurò una fitta al cuore … ma non aveva scelta … aveva già infranto le regole e la morale … aveva consumato il suo amore fuori dal letto coniugale e aveva tradito quella che sarebbe diventata la sua futura moglie …

-Françoise … tu non puoi rimanere … -

La ragazza lo guardò perplessa  - Perché? -

Lui le accarezzò il viso … -Non puoi … non devi … questo non è il tuo posto … ed io non posso offrirti la felicità che meriti … non voglio che tu sia solo la mia amante … e io non posso sposarti … tu sai … se rifiutassi di sposarmi con Mayumi sarebbe la nostra condanna a morte … -

La ragazza si staccò bruscamente dal suo abbraccio e gli occhi le si riempirono di lacrime … lui la circondò con le braccia, mentre lei cercava di divincolarsi e le lacrime scendevano sulle sue guance … la fermò e la strinse a sé con forza …

-Devo farlo … cerca di capire … non potrei mai sopportare che qualcuno ti faccia del male … -

-Ma preferisci vedermi andar via!-disse lei con  voce rotta dal pianto.

-Tu sarai felice lontana da qui … da questo mondo che ti ha costretto a comportarti come una schiava … Tu sei libera come una farfalla, non posso imprigionarti in una scatola dorata … moriresti di dolore … -

-Ma io … voglio restare qui … Non mi importa di stare chiusa in una scatola, se sono con te … -

-A lungo andare te ne pentiresti … e te ne vorresti andare … non è il tuo posto questo … -

-Io non farò come tua madre! … te lo giuro! … non mi mandare via … - in lacrime lo pregò, ma lui non ascoltò ragioni …

 

Era tarda mattina, quando Jet la venne a prendere …

-Jet, assicurati che stia comoda e che abbia tutto il necessario a sua disposizione … e non andare via finché la nave non se ne andrà … -

-Certo … sarà mio dovere farlo … -

Françoise stava in silenzio mentre lui aveva deciso già tutto … per lei … loro … la scelta migliore …
Joe la guardò, il suo sguardo implorava di capirlo, ma quello di lei era troppo sofferente per accettare quella silenziosa richiesta … l’unica cosa che riuscì a dirle fu :

- Appena arrivi, scrivimi una lettera … per dirmi che sei arrivata sana e salva … e poi non cercarmi mai più … non voglio che tu soffra inutilmente … -

Lei lo guardò, con quel suo sguardo limpido e diretto:

-Hai deciso tutto tu … a me non è rimasto che obbedire … come sempre … ma non puoi decidere dei sentimenti degli altri … soprattutto dei miei.- E così dicendo se ne andò, senza voltarsi  neanche una volta … la nave salpò e di lei non rimase che  il ricordo nella sua mente ….

 

 

Tre anni dopo …

-Inori! Vieni qui! Dobbiamo salire sulla nave!-la bimba le corse in contro saltellando e poi facendosi prendere in braccio .

-Saluta i nonni e lo zio!Per un po’ non li vedremo … -

La piccola cominciò a muovere la manina e a mandare baci, mentre in braccio alla mamma salivano sulla nave.

Françoise guardò i suoi genitori e suo fratello che la salutavano … come avevano fatto già quattro anni prima … e un brivido le percorse la schiena … Questa volta era diverso però … c’era con lei la sua bambina … la piccola Inori … il suo nome non celava le sue origini e lei ci teneva a non nasconderle …

Ricordava bene il giorno che scoprì di essere rimasta incinta: l’immensa gioia e l’immensa disperazione che la colsero  … E poi, quello in cui nacque Inori: il giorno più bello della sua vita, quello in cui la sua vita cambiò definitivamente … i suoi lineamenti , il taglio degli occhi erano simili a quelli del padre … e quando la guardava le era impossibile non pensare a lui … all’unico uomo che aveva amato e che avrebbe amato per sempre …

Quando la bambina fu abbastanza grande da portarla in viaggio con sé, decise di partire … i suoi genitori erano spaventati … era un miracolo che fosse sopravvissuta al precedente e poi, ora c’era anche la loro nipotina … si opposero alla sua scelta, ma lei fu molto più decisa di loro ed ebbe la meglio … e partì … alla volta di quel paese che le aveva rapito l’anima …

Finalmente, dopo alcuni mesi di viaggio , arrivarono nel Kantō  , in quella stessa baia, da cui quattro anni prima era partita …

-Mamma … dove siamo? Perché siamo qui? -

-Tesoro , siamo nella terra del Sole … te l’ho detto … andiamo a trovare una persona molto importante … -

-Ma io voglio tornare a casa … voglio la nonna e il nonno!- la bimba scoppiò in lacrime e lei la prese in braccio …

-Inori … non piangere … o piangerà anche la mamma se ti vede triste … se tu invece, sei felice, è felice anche la mamma!-la piccola smise di piangere e lei se la cullò per tutto il tragitto per calmarla , abbracciandola e cantandole una vecchia nenia …

Quando arrivarono alle porte della casa ebbe un attimo di esitazione … le tornarono in mente i giorni passati là dentro … e una lacrima scese lungo la sua guancia … si asciugò rapidamente gli occhi, guardò la bambina e le sorrise …
-Voglio che ti veda almeno una volta … che sappia che tu esisti … - Inori guardò la mamma non capendo cosa volesse dire e con l’innocenza dei suoi pochi anni le sorrise felice.

Mentre percorreva il viottolo d’ingresso vide dei bambini giocare nel cortile : ebbe un sussulto … si chiese se uno di loro fosse il figlio nato da quel matrimonio  e si fermò, chiedendosi se forse, non avesse sbagliato a presentarsi lì … Ma ormai era tardi per ripensarci … sentì dei passi provenire da dietro le sue spalle e si girò …

-Tu? …  Che ci fai qui? – Jet la guardò come se avesse visto un fantasma … ed un po’ era quello che effettivamente vedeva …

-Jet … io … - fu interrotta dalla bimba che le tirò la manica perché voleva essere presa in braccio.

Il ragazzo guardò la bambina e rimase ammutolito : quei lineamenti … quegli occhi … li conosceva fin troppo bene … li aveva visti crescere accanto a sé  per anni … Voleva dire qualcosa, ma … l’unica cosa che fu in grado di dirle fu che l’avrebbe accompagnata da lui …

Joe si trovava nel suo giardino , in compagnia dei suoi consiglieri … non si accorse di loro fino a quando Jet non richiamò la sua attenzione …
-Mio Signore … ha visite da molto lontano … -

Si girò verso di lui, chiedendosi che cosa volesse dire con quella affermazione  e poi capì : la vide … era ancora più bella di come se la ricordava … i capelli colore dell’oro … gli occhi azzurri come il cielo … i lineamenti dolci e limpidi…

-Françoise … - sussurrò il suo nome , quasi avesse paura che svanisse  a dirlo più forte … le andò in contro, avrebbe voluto abbracciarla … ma si fermò quando vide che la sua mano teneva quella di una bimba , dai capelli castani e dagli occhi leggermente allungati e scuri … il suo cuore mancò un battito …

-Inori … presentati al signore … - disse alla figlia tenendole la mano.
La bambina sembrava spaventata , quasi intimorita da quel uomo … e si nascose dietro alla gonna della mamma … si sporse leggermente verso l’esterno…

-Io sono Inori … ed ho tre anni … - Françoise rise a guardare il comportamento della figlia e la incoraggiò ad essere meno timida …

- Vieni fuori da lì e presentati per bene! Non fare la vergognosa, signorina …!-
Non voleva proprio saperne di venire allo scoperto e così la prese in braccio …

Joe le guardò e rimase abbagliato da quell’immagine così bella …

 

Mise la bimba giù e le disse di andare a giocare nel giardino … mentre loro, dalla sala padronale la osservavano …

-Inori … -

-Sì … Inori … -

Joe voleva chiederglielo, ma aveva quasi paura di sapere la verità … una verità che era dipinta sul volto della bambina e che era inequivocabile …

-Lei è … -

- Tua figlia … il frutto del nostro amore … di quella notte di quattro anni fa … -

Rimase senza parole e le lacrime gli bagnarono gli occhi … avrebbe voluto gridare, piangere , ma era come pietrificato davanti a tanta gioia …

Fronçoise lo osservava con dolcezza mentre guardava la figlia con occhi pieni di gioia e incredulità … ed ebbe la conferma di aver fatto bene a fare quel lungo viaggio …

-Volevo che tu la vedessi … che tu sapessi di lei … - si fermò - Credimi … non sono qui per altro motivo … non voglio rovinare il tuo matrimonio … voglio solo che tu la veda e che l’abbracci almeno una volta … e voglio che Inori abbia almeno un ricordo di te … anche se sfuocato , ma che si ricordi di te … -

-Io pensavo che tu … - si girò verso di lei - … che tu non volessi più sapere niente di me … Ti chiesi di inviarmi una lettera al tuo arrivo … ma non l’ho mai ricevuta … Mesi dopo, seppi da alcuni miei informatori che eri arrivata sana e salva  a destinazione … e così trassi le mie conclusioni … -

-Non ti ho mai spedito quella lettera perché  ero arrabbiata con te … E, appena arrivata a Parigi … scoprì di essere incinta … Non sapevo come dirtelo … non sapevo se dirtelo! … ti eri sposato da poco e quella notizia avrebbe potuto incrinare quello che era un matrimonio infelice dall’inizio … una notizia del genere avrebbe solo, reso tutto ancora peggiore di quello che era già … -

-Il mio matrimonio con Mayumi  … si è infranto alcuni mesi dopo la tua partenza … Lei è fuggita con un altro … Li ho inseguiti, deciso a vendicarmi e a lavare l’onta del suo tradimento … li avrei uccisi entrambi appena trovati, quella era la mia decisione … Ma quando furono davanti a me … Non ebbi il coraggio di farlo … Guardai i suoi occhi che mi scongiuravano di  capirla. .. di capire che lei amava un altro … ed io li lasciai liberi … Inventai che li avevo trovati in un bosco della regione del Chubu e lì , li avevo uccisi, vendicando il mio onore … solo Jet , che era con me conosce questa infelice verità … -

Sentire quella storia la intristì molto … soprattutto per Joe , che aveva sempre sofferto tanto a causa delle donne …

-Ma ora … ora, che tu sei qui … forse … qualcosa di bello nella mia vita ci potrà essere … - si girò verso di lei , guardandola negli occhi …

-Rimani qui  con me … Ora capisco il senso del messaggio, quello che mi avevi mandato tramite Jet quella sera di quattro anni fa … Tu riuscivi a sentirti a casa anche qui … in questo posto sperduto … e lontano dal tuo mondo … e tutto solo perché mi amavi … -

-Perché ti amo … - lo corresse lei , abbracciandolo con tutta la sua forza e scoppiando a piangere con tutta la disperazione di quegli anni che erano stati lontani … Joe la tenne stretta a sé :

-Ti giuro, che non ti lascerò mai più allontanarti da me … mai più! Tu e la bambina starete per sempre vicino a me!Per sempre!-

 

Alcuni mesi dopo …

 

-Inori!Smettila di giocare e vieni a mangiare! Fai la brava!- Francoise guardava la bimba giocare con i bambini della servitù nel loro giardino ed era felice che si fosse adattata così rapidamente a quel nuovo posto …
Mise una mano sulla pancia e cominciò ad accarezzarla … era già cresciuta molto … e se avesse continuato così, sarebbe diventata una botte …! La mano di Joe si posò sulla sua e guardandola negli occhi le sorrise felice …

-La piccola Inori si è ambientata perfettamente … All’inizio ero preoccupato, ma ora che la vedo giocare felice tra i fiori … mi sembra solo un lontano ricordo … - le accarezzò la pancia dolcemente e poi chiamò Inori in casa anche lui … -Inori corri … è ora di cena!-

La bimba si fermò e si girò verso di loro sorridendo e poi saltellando, andò loro in contro … Joe la prese per mano … - Eccomi papa!-

-Inori … dimmi una cosa … tu vorresti un fratellino o una sorellina?-

Guardò il papa, pensandoci un attimo :- Un fratellino! Come la mamma con lo zio!- lui sorrise e se la prese in braccio e mentre raggiungeva Françoise,  pensò che era l’uomo più fortunato del mondo … ora che aveva le due donne più importanti della sua vita tra le braccia … o forse tre?

 

“La magia tiene sempre la porta aperta.
Trovarla, dipende solo da noi.”

Da “Un viaggio chiamato vita” di Banana Yoshimoto.

 

A Nicoletta,
il mio piccolissimo regalo
per questo tuo giorno così importante…
Auguri di Buon Compleanno, unnie Nico!

 

1 Il periodo Taishō o era Taishō, è un periodo della storia del Giappone datata dal 30 Luglio 1912 al 25 Dicembre 1926.
2 La regione geografica del Kantō è un’area dell’isola dell’Honshū, la maggior isola del Giappone e comprende le prefetture di Gunma, Tochigi, Ibaraki, Saitama, Tokyo, Chiba e Kanagawa.
3 Un altro termine usato in Giappone per indicare le geisha è geiko ,tipico del   dialetto di Kyōto.
4 La regione di Tōhoku è una regione del Giappone, situata nella parte nordorientale dell’isola Honshū. Tōhoku in lingua giapponese significa “nord est”.
5 L’haiku è un componimento poetico nato in Giappone , composto da tre versi di diciassette sillabe.
6 Haiku di Matsuo Bashō 1644-1694.
7 Bashō Matsuo, Ueno 1644 – Ōsaka 1694, è stato un poeta giapponese del periodo Edo.
8 Haiku di Matsuo Bashō 1644-1694.
9 Haiku di Kawabata Bōsha 1897 -1941.
10 Da“Un viaggio chiamato vita” di Banana Yoshimoto.
11 Detto buddista.
12 Da ”Dance dance dance”di Haruki Murakami.

© 23/12/ 2012

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